10 giochi a caso per Game Boy - settima parte (memorie a 8 bit) | Nino Baldan - Il Blog

26 marzo 2016

10 giochi a caso per Game Boy - settima parte (memorie a 8 bit)


Rieccoci di nuovo insieme con una nuova puntata di "10 giochi a caso per Game Boy", rubrica giunta ormai alla settima puntata! Cos'abbiamo oggi? Sylvester Stallone sulle Dolomiti, Batman feat. Cristina D'Avena, una parentesi dedicata alle Olimpiadi... e tutto quello che sono riuscito a trovare rovistando sul fondo della scatola dei ricordi!
Siete pronti per un viaggio all'insegna della nostalgia? Tenetevi forte che si parte!

71) Paperboy


immagine da oldiesrising.com

Vidi questa cartuccia in vetrina, e la volli acquistare soltanto perchè già in possesso della "conversione" per Gig Tiger, con l'obiettivo di avere finalmente la versione "completa". Mi ritrovai in effetti tra le mani una più fedele versione dell'arcade, che essendo peró datato 1984 aveva già il peso dei suoi anni, il tutto accompagnato da una lentezza non indifferente. Ci feci qualche partita svogliata, e "Paperboy" finì presto nella scatola per scarpe che avevo all'epoca adibito a contenitore delle cartucce.


72) Batman: the animated series

immagine da youtube.com

Nel corso della mia infanzia ho sempre amato Batman, e per un motivo abbastanza semplice: era l'unico tra i grandi supereroi a non godere di particolari poteri, che solitamente mettevano a dura prova, in me, la sospensione dell'incredulità. Vedere persone che volavano, sparavano raggi, equivaleva in pratica a sentir insultata la mia intelligenza; con Batman no, era semplicemente un uomo come noi, dotato certamente di grande forza e agilità, ma mai eccessivamente sopra le righe. Amai alla follia anche la serie animata, caratterizzata da tinte dark e particolarmente adulte nonostante la sigla di Cristina D'Avena che gli venne affibbiata nel nostro Paese.


Il gioco targato Konami riprendeva in pratica il gameplay del primo gioco Sunsoft per NES, con il cavaliere oscuro in grado di darsi slancio sulle pareti per raggiungere le

piattaforme più alte; inoltre tutto era costruito in modo molto cinematografico, con cambi di musica e atmosfera a seconda delle aree di gioco. L'unica cosa che me ne fece allontanare senza averlo concluso fu l'impossibilità di salvare o di avere una qualsivoglia password: dover ricominciare daccapo ad ogni partita era piuttosto odioso e frustrante.


73) Aladdin

immagine da emuparadise.net

In quegli anni io e mio fratello, in concomitanza con le feste natalizie, venivamo portati da nostro padre a Mestre, al Cinema San Marco, a vedere i film della Disney. Andavamo lì perché "c'era il surround", termine probabilmente riferito al sistema audio della Dolby che permetteva assistere alla proiezione con un maggior numero di altoparlanti.
Arrivò l'anno di "Aladdin", e non mi feci mancare il gioco per Game Boy: lento, con il protagonista intento a lanciare mele, perennemente circondato da un fastidioso contorno bianco che altro non mi faceva pensare che allo spot contro l'aids. Ma la cosa più involontariamente comica dell'intero gioco fu l'utilizzo della canzone d'amore "Il mondo è mio" (o "A whole new world", se preferite) nel corso di alcuni livelli d'azione.


Proprio adatta, non c'è che dire.


74) Power Rangers

immagine da web-emulation.com

Nel corso della mia frequentazione delle scuole medie, lo ammetto, sono stato un fan dei Power Rangers, serie che guardavo in segreto, per paura di diventare bersaglio dei bulli della scuola e ricevere un'interminabile dose di pugni. Una rivista dell'epoca, parlando della cartuccia per Game Boy, disse bene: "un buon souvenir del telefilm". Personaggi grandi anche se un po' legnosi, finale di ogni livello a bordo di Megazord, musiche che per ritmo, timbro e melodia mi ricordavano incredibilmente quelle di "Double Dragon II" (alias "Kunio-kun"). Un gioco non eccezionale, piuttosto breve, ma che un grande appassionato della serie come me riuscì ad apprezzare.


75) Cliffhanger

immagine da hardcoregaming101.net

Era da poco uscito il film, con Stallone, ed un mio compagno delle elementari arrivó in classe vantandosi di possedere il gioco per Game Boy; io non avevo la più pallida idea di che pellicola si stesse parlando, ma sentendo che la cartuccia fosse diventata ormai il principale argomento di conversazione nel corso delle ricreazioni, tra merendine della Mulino Bianco e tetrapak di succhi alla pesca, decisi di non sentirmi tagliato fuori e la acquistai. Mi trovai tra le mani un gioco che mi ricordava molto "Total Recall" per NES, ma con il quale passai con tutta sinceritá qualche bel pomeriggio.
Vidi il film soltanto dopo numerosi anni, e fu solo allora che mi capii perchè il protagonista, avvicinandosi al fuoco e in cambio di una somma di denaro, riacquistasse l'energia: era la riproduzione di una famosa scena nella quale il buon Sly utilizzava le banconote come combustibile per scaldarsi nelle fredde notti sulle Montagne Rocciose, quando la pellicola in realtà era stata girata nei pressi di Cortina.

immagine da hippierefugee.blogspot.com
 

76) Tamagotchi

immagine da vizzed.com

Uno dei peggiori errori della mia vita fu acquistare questa cartuccia.
All'epoca imperversavano i Tamagotchi (storpiatura tra "Tamago", uovo, e "watch"), dei piccoli portachiavi elettronici che simulavano in tempo reale il prendersi cura di un non meglio specificato animaletto domestico. Tutti li avevano, in tv andavano in onda spot come questo


Senza contare le innumerevoli imitazioni (come i Bit Bit della Tiger). Decisi allora di acquistarne la versione Game Boy, convinto si trattasse di una miglioria del giocattolo originale. E invece mi sbagliavo: non era possibile gestire la vita della creatura nel corso della giornata, bensì ci si ritrovava davanti ad uno schermo fisso con una bestiola sempre scontenta, da provare a nutrire, curare, far giocare, finché prima o poi moriva. Ma mi rimarrà sempre in testa una mia compagna di classe convinta si chiamasse "Tamagoich", come un immaginario calciatore slavo.


77) Winter Olympic Games: Lilehammer '94

immagine da consoleclassix.com

Perchè comprai questo gioco? Semplicemente per sentirmi anch'io parte di tutto quel tam tam mediatico relativo alle Olimpiadi Invernali di Lilehammer 1994, le prime verso le quali in qualche modo trovai interesse. Fu così che, una volta che vidi la cartuccia esposta nel solito tabaccaio di Via XXII Marzo, chiesi alla nonna di acquistarla.
E niente...7 eventi giocabili, tra i quali una scattosa discesa in bob in pseudo-3d, un salto dal trampolino che finiva spesso in un capitombolo e una buffa prova acrobatica sulle collinette che terminava nello stesso identico modo.


78) Olympic Summer Games: Atlanta 96

immagine da emuparadise.me

Per la stessa ragione acquistai anche il capitolo successivo, stavolta dedicato alla kermesse olimpica estiva di Atlanta 1996. Che dire? Il gioco me lo ricordo piuttosto ben disegnato ed animato, con il giocatore impegnato un prove di atletica più tiro con l'arco e tiro al piattello. Ma il ricordo più vivo legato a questa cartuccia è relativo all'audio, che cambiava radicalmente rispetto alla controparte portatile se inserita in un adattatore Super Game Boy per SNES. Lo scoprii a casa di un mio compagno di classe residente a Sant'Elena, quartiere veneziano dislocato ad almeno 40 minuti a piedi rispetto a dove all'epoca abitavo. Erano i tempi delle medie, durante i quali invitarsi a casa l'un l'altro per provare i reciproci videogiochi era il massimo del nostro divertimento. Altro che i social network, i selfie e il twerking di oggi.


79) Rescue of Princess Blobette

immagine da consoleclassix.com

Prima di provare la versione NES, comprai questa cartuccia per Game Boy incuriosito nient'altro che dalla scatola esposta dal tabaccaio di Via XXII Marzo. Tornai a casa e mi accorsi che il giocatore era in grado soltanto di fischiare per attirare il Blob (tasto B), e di lanciare le caramelle che gli permettevano di trasformarsi (tasto A). Si trattava di un breve rompicapo, risolvibile soltanto ricorrendo saggiamente a tutte le varie abilità del mostriciattolo, ma che per un bambino come me rappresentò un vero e proprio trauma: da ogni parte si andasse si moriva o si restava bloccati; fu così che il giorno dopo lo abbandonai senza possibilità di ripensamenti. Dopo essere diventato, ovviamente, dipendente del brand di caramelle che la cartuccia pubblicizzava, le Jelly Belly, che tra l'altro mi ricordano tuttora i posti dove le andavo a comprare.


80) Wario Blast

immagine da nindb.com

Un gioco che nemmeno mi ricordavo di aver mai acquistato nè posseduto, ma che ho rinvenuto così, senza nemmeno la custodia di plastica trasparente, nella mia scatola delle cartucce. Spinto dalla curiosità (e a corto di batterie per provarlo su uno dei miei vecchi Game Boy), mi sono tuffato su Youtube alla ricerca di un video di gameplay, accorgendomi di che titolo avessi avuto tra le mani: una versione di Bomberman, sviluppata dalla Hudson Soft, con Wario come protagonista.
Ma nessun ricordo. Strano, probabilmente sono più i giochi orrendi ad aver lasciato un'impronta indelebile nel mio cervello.


Nino Baldan


  

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