Kiss me Licia (la sigla nel mondo) | Nino Baldan - Il Blog

14 aprile 2015

Kiss me Licia (la sigla nel mondo)

La sigla che ha accompagnato Kiss me Licia in ogni paese

Ed eccoci al nostro terzo appuntamento con "la sigla nel mondo": oggi prenderemo in esame le canzoni che accompagnato il cartone "Ai shite Knight", meglio conosciuto con il suo titolo italiano "Kiss me Licia".
Siete pronti a scoprire di più?

Nel 1982 la casa editrice Shueisha lanciò sul mercato il manga "Ai shite Knight" ("Amami, cavaliere"), nato dalla matita della disegnatrice Kaoru Tada e convertito l'anno successivo nell'omonimo cartone animato mandato in onda da Asahi TV.

Ecco la sigla originale, con una melodia e un arrangiamento che ci riportano ai brani nipponici di Alessandra Mussolini, e con la protagonista Yakko ancora bionda, proprio come nel fumetto (sebbene nella serie appaia rossa/castana).


In Germania l'anime venne lanciato come "Rock'n Roll Kids", con i nomi pressochè invariati, e che fu introdotto dalla medesima sigla tradotta in tedesco.


E in Italia? Il cartone passò attraverso le mani dell'adattatrice Fininvest Alessandra Valeri Manera, che sostituì i nomi dei protagonisti (Yakko divenne Licia, Go si trasformò in Mirko e così via), e curò il testo di una sigla creata ex-novo con melodia di G.B. Martelli (padre di Augusto), cantata dall'immancabile Cristina D'Avena.


L'emittente spagnola del gruppo Fininvest, Telecinco, non fece altro che utilizzare lo stesso arrangiamento per la sua versione di "Besame Licia", per l'occasione ricantata in castigliano. 


E lo stesso fece la francese La Cinq, reintitolando la serie "Lucile Amour & Rock'n Roll", ed incidendo il pezzo "Embrasse-moi Lucile", che con la sigla italiana condivide la base.


Per la cronaca: io "Kiss me Licia" lo seguivo, ma alla serie animata preferivo nettamente i successivi adattamenti in carne ed ossa, per una mia probabile predisposizione innata verso tutto ciò fosse trash. Volevo anche le audiossette con i brani dei Bee Hive, ma purtroppo mia zia non riuscì mai a farsi capire, chiedendo nei negozi i dischi di "Alicia", sfoderando una sua personale e quantomeno inesatta interpretazione del nome della protagonista.

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