10 giochi a caso per Game Boy - sesta parte (memorie a 8 bit) | Nino Baldan - Il Blog

14 marzo 2015

10 giochi a caso per Game Boy - sesta parte (memorie a 8 bit)


E' tempo di tornare a parlare di Game Boy: ecco altre 10 cartucce prelevate a caso dal cassetto della mia memoria! Preparatevi, che il nostro viaggio a ritroso nel tempo sta per iniziare! Cosa c'entrano i tecnici cleptomani, Max Pezzali, Debussy e Massimo Ambrosini con la puntata di oggi? C'entrano, c'entrano!


61) The Amazing Spiderman

immagine da giantbomb.com

Dell'Uomo Ragno (come veniva chiamato all'epoca) sapevo poco o niente, ricordo solo di aver visto il gioco nella vetrina di un negozio di giocattoli al Lido, e di aver rotto le scatole a mio nonno affinché me lo prendesse, cercando di convincerlo che tanto non gli sarebbe costato niente, visto che poco prima aveva trovato cinquantamila lire per terra.
Avrà avuto il diritto di gestirle come meglio avrebbe creduto? E invece no: poco dopo me ne tornai infatti a casa con la cartuccia, convinto che si rifacesse alla canzone degli 883, in una personale presunzione secondo la quale amazing avrebbe significato ammazzato.



62) Kid Dracula

immagine da gamefaqs.com

"Kid Dracula" lo vidi nell'espositore girevole di una tabaccheria, e le immagini riportate sul retro della confezione mi fecero tanta, troppa simpatia: una versione di Castlevania per bambini, realizzata dalla stessa Konami, che qualche anno più tardi svelerà che il vampiretto presente nel gioco sarebbe proprio Alucard, protagonista del bellissimo Symphony of the Night per Playstation. Come nella serie canonica, anche qui appare un brano classico riarrangiato, "Golliwog's cakewalk" tratto dalla suite "Children's corner" di Debussy.



63) Legend of Zelda: Link's Awakening

immagine da zeldadungeon.net

Da bambino non ho mai trovato attrazione per il mondo fantasy/medievale, men che meno per la saga di Zelda, che per sentito dire consideravo qualcosa di sciocco, irreale e legato al mondo infantile delle fiabe dal quale, crescendo, avrei voluto fuggire il più possibile.
Ma dopo aver apprezzato "Mystic Quest", volli tentare l'acquisto di "Link's Awakening"…e fu un immediato colpo di fulmine: mi trovai davanti a qualcosa che davvero non avevo mai visto, una cartuccia strutturata su un mondo popolato da persone, ognuna con il proprio carattere, i propri problemi, le proprie storie. La cura nei dettagli di questo gioco era davvero maniacale, come del resto lo sviluppo della trama: ricordo di essere rimasto più di una volta con il fiato il gola, e addirittura di essermi commosso davanti al finale. Lì, da solo, seduto davanti ad un giochino, con gli occhi lustri di lacrime. Se non era magia quella.


64) F1 Race

immagine da gamopat.com

Questa cartuccia veniva venduta insieme all'adattatore per giocare in quattro: un quadrato di plastica dal quale sbucava un cavo link e tre altre porte, che non ho mai utilizzato, in quanto "F1 Race" l'ho sempre giocato in singolo. Ricordo piste esotiche ambientate in tutto il mondo, caratterizzate da un susseguirsi di rettilinei, curvoni a destra, curvino a sinistra, e le sfida al centesimo di secondo svolte con mio padre, capace, come nel caso di "Revenge of the gators", di restare sveglio tutta la notte solo per mostrarmi la schermata con il suo record migliore del mio. Alla fine delle corse erano mostrati i più famosi personaggi del mondo Nintendo, ma non so perché ricordo solo Toad. Forse ero davvero scarso.


65) Tumblepop

immagine da obsoletegamer.com

Un gioco che avevo visto e giocato alla sala giochi delle giostre, che volli farmi regalare solo per avere a casa un frammento di quel mondo maledetto fatto di portacenere sempre pieni, sbarbati con l'orecchino e ragazzine che masticavano rumorosamente le Brooklin. "Tumblepop": un pizzico di trasgressione nella vita ripetitiva di un bambino per bene.
Di questa cartuccia ricordo soprattutto lo psichedelico edit mode, con il quale era possibile dare vita a livelli davvero illogici, fatti di decine di bocche che sputavano nemici, rampe insuperabili e muretti che rendevano impossibile un qualsivoglia movimento, in situazioni videoludiche che rasentavano il glitch, delle quali conservo ancora chiara memoria.


66) Double Dragon 3 - The Arcade Game

immagine da gamefaqs.com

Ho amato il primo capitolo, ho amato Kunio-kun…ehm il secondo capitolo…come avrei potuto non farmi regalare "Double Dragon 3"? Già mi aspettavo lunghi pomeriggi all'insegna di memorabili pestaggi in metropolitane, quartieri degradati, contro teppisti, balordi di ogni sorta armati di mazze, fruste e qualsiasi tipo di oggetto; non appena introdussi la cartuccia nel mio fido Game Boy, invece, venni accolto da una musichetta piuttosto sciocca, che già mi face presagire che qualcosa non andava. Ed infatti, ecco Billy Lee capace di tirare solo pugni, calci e calci volanti, assalito da nemici velocissimi ed incattiviti come oche impazzite. Fine della barra di energia? Fine del gioco. Ah, si potevano comprare le mosse speciali, da utilizzare un numero limitato di volte, sia mai che il giocatore fosse stato troppo agevolato.


67) Samurai Shodown

immagine da gamesdbase.com

Dove trascorrevo le vacanze in montagna c'era uno scantinato infestato dall'odore di muffa, nel quale erano stati posizionati diversi cabinati SNK, tra i quali "Metal Slug", "Super Sidekicks" e appunto il coloratissimo "Samurai Shodown", che si distingueva da "Street Fighter II" per l'ambientazione giapponese, l'utilizzo di armi bianche, e lo zoom che entrava in azione ogni volta che i duellanti si fossero avvicinati.
Un giorno lo vidi per Game Boy esposto nella vetrina di una videoteca: andai a casa a prendere i soldi e ritornai quello stesso pomeriggio. Mi trovai di fronte ad un picchiaduro con grafica super-deformed, ma decisamente completo: 12 personaggi, ognuno con il proprio stage e la propria musica di sottofondo…ciò mi fece immergere in un sogno durato un paio di settimane alla scoperta del Giappone nell'epoca dello shogunato Tokugawa, con l'eccezionale presenza di ben 4 gaijin: Galford e Earthquake (americani), Charlotte (francese) e Tam Tam (maya), oltre al cinese Wan Fu.


68) Fifa Soccer 96

immagine da vizzed.com

Era da un paio d'anni che sentivo già i miei compagni di classe dire "FIFA di qua", "FIFA di là", al punto da spingermi ad acquistare la già popolare simulazione calcistica per la mia console monocromatica. Su un grigio campo isometrico si affrontavano due formazioni dalle maglie sempre uguali, accompagnate da un perfetto silenzio, intervallato solo da uno sciacquone ogni volta che veniva siglata una rete o da un cinguettio a simulare il fischio dell'arbitro.
Per la prima volta in vita mia mi sono trovato in possesso di un titolo con tutte i campionati nazionali europei, peccato che ogni squadra avesse i nomi completamente inventati, ad eccezione di un certo "Ambrosini" che nel Milan ci giocava davvero (sempre se la mia memoria non fa cilecca). Feci la pazzia di impostare 45 minuti per tempo, e di giocare Milan-Torino in contemporanea alla partita reale, ascoltando la radiocronaca in contemporanea.
Sul 14-0 al quarantesimo mi ruppi le scatole e spensi.


69) James Bond 007

immagine da obsoletegamers.com

Una delle ultime cartucce monocromatiche uscite sul mercato (il 1998 fu l'anno del Game Boy Color!), "James Bond 007" fu per me una graditissima sorpresa, con un inaspettato action-RPG in stile Zelda pieno di avventura, colpi di scena, e dalla trama davvero "matura", nonostante l'aspetto grafico apparentemente infantile. Lo comprai ormai quindicenne nel negozio di giocattoli sotto casa, dove oggi c'è una rivendita di souvenir.
Quanta nostalgia, quanti ricordi.


70) Killer Instinct

immagine da youtube.com

Un sogno targato RARE: un vero picchiaduro con i personaggi digitalizzati, ognuno con il suo stage, azione fluida, veloce, senza rallentamenti. Era addirittura presente un'opzione per scegliere se giocare con i fondali originali oppure "schiariti", per godere di una migliore visibilità.
Se non fosse che un giorno venne a casa mia il tecnico del computer per sistemare i disastri che avevo fatto sul PC di mio padre, vide la cartuccia appoggiata sul tavolo e mi disse "che bello, me lo presti?", e da quel giorno scomparve, si rese irreperibile, tant'è che "Killer Instinct" manca irrimediabilmente dalla mia collezione, e probabilmente non vi farà ritorno mai più. E tu, tecnico, se fossi all'ascolto: fatti vivo e riporta all'ovile la pecorella smarrita.
O meglio, "sottratta".

Nino Baldan




Le puntate precedenti di "10 giochi a caso per Game Boy"

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