15 superstar del calcio passate per il Venezia | Nino Baldan - Il Blog

17 gennaio 2015

15 superstar del calcio passate per il Venezia

composizione di vari calciatori con la maglia del Venezia

Non è mia consuetudine parlare di calcio, ma oggi farò un'eccezione, per rendere il giusto omaggio a 15 campioni, sia calciatori che allenatori, che nel corso della loro carriera hanno vestito i colori del Venezia Calcio.


Ezio Loik e Valentino Mazzola  (1940-1942)


Due tra i più grandi calciatori italiani degli anni '40, Ezio Loik e Valentino Mazzola giunsero al Venezia durante la stagione 1940/41, per portare nel 1941/42 la squadra lagunare al suo apice storico: terzo posto in serie A e vittoria nella Coppa Italia.
Vennero entrambi acquistati dal Grande Torino, con il quale vinsero 5 scudetti consecutivi ed una Coppa Italia; militarono insieme in Nazionale, della quale per un biennio Mazzola fu anche capitano. Morirono insieme nel 1949 nell'incidente aereo di Superga, che costò la vita all'intera squadra granata, di ritorno da Lisbona dove aveva appena disputato un'amichevole persa 4-3 contro il Benfica.


Marco Delvecchio (1992/1993)


Allora in forza all'Inter, Marco Delvecchio venne inviato in prestito al Venezia durante la stagione di Serie B 1992/1993, durante la quale fu allenato da Alberto Zaccheroni.
Eccolo in una rara intervista:


In 20 partite giocate con il Venezia, Marco Delvecchio collezionò 3 gol.
Rientrò all'Inter giusto in tempo per passare in prestito all'Udinese.
Di lui ricordiamo le 10 stagioni passate alla Roma, e il secondo posto raggiunto con la Nazionale Italiana agli Europei del 2000 di Belgio e Olanda, dove gli azzurri vennero sconfitti in finale dalla Francia.


Christian Vieri (1994/1995)


Nella stagione 1994/95 un ventunenne Christian Vieri arrivò al Venezia dal Ravenna: in Laguna scese in campo 29 volte mettendo a segno 11 reti, prima di passare all'Atalanta.
Il Bobo nazionale vestirà successivamente le maglie di Juventus, Atletico Madrid, Lazio, Inter, Milan, Monaco, Sampdoria e Fiorentina, e parteciperà con la maglia della Nazionale a ben due mondiali (Francia 1998, Corea del Sud/Giappone 2002) e ad un Europeo (Portogallo 2004), dove purtroppo gli Azzurri non brillarono.
Nel suo palmares ci sono: uno scudetto e una Coppa Intercontinentale con la Juventus, una Coppa delle Coppe con la Lazio, una Coppa Italia con l'Inter e un Europeo Under 21 vinto nel 1994.


Fabio Bazzani (1997/1998)


Fabio Bazzani giunse al Venezia in Serie B nella stagione 1997/1998, dove disputò soltanto due gare ufficiali alla corte di Walter Novellino, allenatore che ritroverà nelle sue cinque stagioni esplosive alla Sampdoria (2002-2007, con una breve esperienza alla Lazio nel 2005). E' sposato con Alessia Merz.


Cristiano Zanetti (1996/1997)


Soltanto una stagione tra le file arancioneroverdi per Cristiano Zanetti, che, arrivato in prestito dalla Fiorentina, venne impiegato 21 volte dalla società lagunare prima di passare alla Reggiana.
Giocherà in seguito con la maglia della Roma, dell'Inter e della Juventus, vincendo 2 scudetti, tre Coppe Italia, un Europeo Under 21 e collezionando con la Nazionale Maggiore una partecipazione al Mondiale (2002) e una all'Europeo (2004) sotto la gestione di Giovanni Trapattoni.


Alvaro Recoba (1999) 


Forse il calciatore che più di tutti ha fatto emozionare e sognare i tifosi veneziani. L'attaccante uruguaiano arrivò in prestito dall'Inter nel gennaio del 1999, trovando gli arancioneroverdi ancorati nei bassifondi della classifica: con le sue prodezze (a cominciare dalle sue pennellate che permisero al Venezia di rimontare 3-2 contro l'Empoli, la sua tripletta contro la Fiorentina, e i suoi due gol che affossarono 3-1 l'Inter di Ronaldo e Roy Hodgson) portò la squadra ad una media da Champions League, creando un'affiatatissima coppia con il padovano Pippo Maniero.
"El Chino" (come veniva soprannominato per via dei suoi occhi a mandorla) andò a segno 11 volte in 19 presenze ufficiali, spesso su calcio di punizione, oltre fornire numerosi assist per i suoi compagni.


Ritornò all'Inter, dove vinse due scudetti ma non riuscì mai a trovare un posto fisso in squadra, oscurato dai grandi nomi; con la maglia della sua nazionale partecipò ai Mondiali 2002 (segnando un gol contro il Senegal) e alla Copa America del 2007.
Anche i Veneziani, per soli sei mesi, hanno trovato in Alvaro Recoba il loro Maradona, ammirando allo Stadio Penzo le giocate di uno dei calciatori più sottovalutati di sempre, che, con uno spazio più adeguato, avrebbe sicuramente lasciato un'impronta più tangibile nel panorama del calcio che conta.


Stefano Bettarini (1999/2002)

 

Fresco di matrimonio con la soubrette Simona Ventura, il difensore Stefano Bettarini arrivò al Venezia dopo grande salvezza del 1998/1999, e disputò con gli arancioneroverdi del neo-allenatore Spalletti ben 3 stagioni consecutive, altalenandosi tra la serie A e la serie B. Scese in campo 82 volte, mise a segno 7 reti, prima di passare alla Sampdoria.
Ci fu per lui anche una presenza nella Nazionale Maggiore, convocato nel 2004 per un'amichevole contro la Repubblica Ceca.


Hiroshi Nanami (1999/2000)


Giunto dallo Júbilo Iwata lo stesso anno di Bettarini, Hiroshi Nanami fu da molti visto come una mera operazione commerciale atta ad accrescere l'interesse giapponese nei confronti della squadra lagunare. Titolare della Nazionale nipponica, il calciatore arrivò a Venezia con la formula del prestito con diritto di riscatto: scese in campo 24 volte segnando un gol.

A fine stagione ritornò allo Júbilo, del quale divenne allenatore nel 2014.


Amantino Mancini (2003)


Alessandro Faiolhe Amantino, brasiliano di Belo Horizonte, era chiamato da tutti "Mansinho" ("Mansueto") prima che Toninho Cerezo lo ribattezzasse "Mancini", in onore dell'attuale tecnico ed ex calciatore Roberto. Giunto alla Roma nel 2003, fortemente voluto dal direttore tecnico Franco Baldini, fu subito girato in prestito al Venezia per "farsi le ossa".
Qui in mezza stagione riuscì a disputare 13 partite, nonostante l'allora allenatore Gianfranco Bellotto non lo apprezzasse particolarmente, contestandone gli eccessivi leziosismi nonché il controllo di palla con l'esterno del piede, poco convenzionale in Italia. Tornato alla Capitale, Amantino sostituì egregiamente "Pendolino" Cafu fino al 2008, vincendo anche una Coppa Italia. Indossò poi le maglie di Inter e Milan. Con la Nazionale verdeoro vinse la Copa America del 2004 disputata in Perù.


Paolo Poggi
(1989-1992, 2002-2003, 2004, 2006-2009)



Una delle anime e delle bandiere della recente storia arancioneroverde, il ragazzo di Sant'Elena, cresciuto calcisticamente nelle file della stessa società, debuttò diciottenne in prima squadra durante la stagione 1989/90. Disputò due campionati in serie C1 ed uno in B, alla corte di Alberto Zaccheroni, passando in Serie A con il Torino per la cifra di 5 miliardi di lire.
Dal 1994 vestì la casacca bianconera dell'Udinese, aiutando i friulani alla promozione nella massima serie, e portandoli nel 1995/96 al quinto posto in classifica, che varrà la loro prima storica qualificazione alla Coppa Uefa. L'anno dopo segnò due gol in Europa, e portò la squadra ad uno storico terzo posto in Serie A.
Poi Roma, Bari, Parma, Piacenza e nella stagione 2002/03 il suo clamoroso ritorno a casa al Venezia in Serie B, accettando una consistente riduzione dell'ingaggio. Passò all'Ancona, tornò tra le file arancionerdoverdi nel 2004, per essere ceduto al Mantova, e ritornare infine in Laguna nel 2006, per affrontare il Campionato di Serie C1, dove rimase fino all'estate 2009, momento del suo ritiro e del fallimento della vecchia società, che costrinse la neonata F.B.C. Unione Venezia a ripartire dalla Serie D.
Dopo tre anni ad occuparsi di corsi di calcio per i più piccoli, dal 2013 Paolo Poggi è coordinatore del settore giovanile dell'Udinese. 


Alberto Zaccheroni (1990-1993)


Alberto Zaccheroni verrà sempre ricordato dai tifosi lagunari per essere riuscito nell'impresa di portare il Venezia alla riconquista della Serie B al termine della stagione 1990/1991.
L'anno successivo "Zac" guidò gli arancioneroverdi fino agli ottavi di finale di Coppa Italia, dove furono sconfitti dal Parma.
Il mister passò poi sulle panchine di Udinese, Lazio, Milan (vincendo lo scudetto 1998/99), Inter, Torino e Juventus, ma l'apice della sua carriera lo raggiunse vincendo la Coppa d'Asia (2011) e la Coppa dell'Asia Orientale (2013) con la Nazionale Giapponese, della quale è stato c.t. dal 2010 al 2014, partecipando anche al Mondiale brasiliano. 


Walter Novellino (1997-1999)


Venezia in Serie A dopo 30 anni; la stagione successiva fu quella caratterizzata dai gol di Recoba e Maniero, finché decise di lasciare la Laguna per approdare al Napoli.
Si dice sia stato l'unico allenatore a non venir mai esonerato dal vulcanico presidente Maurizio Zamparini: se ne andò lui, di sua spontanea volontà.



Luciano Spalletti (1999-2000)


Lo stesso non si può dire per Luciano Spalletti, al quale fu affidato il duro compito di portare la squadra post-Recoba ad una difficile salvezza: dopo dodici deludenti partite fu esonerato dal presidente Zamparini e sostituito da Giuseppe Materazzi; al 18° turno fu richiamato, e dopo due soli match, nuovamente cacciato all'indomani della sconfitta per 5-0 contro la Roma. La stagione fu terminata dal mister Francesco Oddo, che non riuscì ad evitare la retrocessione. Dopo tre anni all'Udinese e quattro alla Roma, Spalletti ha trovato a San Pietroburgo il suo ambiente ideale: in sella allo Zenit dal 2009 al 2014, ha vinto due scudetti, una Coppa ed una Supercoppa di Russia.


Cesare Prandelli (2000-2001)


Anche l'ex allenatore della Nazionale Italiana ha avuto un passato a Venezia: chiamato dal presidente Zamparini a riportare la squadra in Serie A, fu artefice della promozione in una sola stagione, facendo concludere gli arancioneroverdi al quarto posto della serie cadetta, e raggiungendo gli ottavi di finale di Coppa Italia.

Confermato per la stagione successiva, fu inspiegabilmente silurato dopo sole 3 gare ed altrettante sconfitte contro Juve, Inter e Fiorentina. A prendere il suo posto ci furono Giuseppe Iachini e Alfredo Magni, poi il solo Iachini, che non riuscirono ad evitare una stagione catastrofica, con il diciottesimo ed ultimo posto in classifica che obbligarono il Venezia a lasciare una Serie A nella quale non farà mai più ritorno.

Nino Baldan


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